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Dott.ssa Cristina Malcotti

Iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi di Torino

Studio: via Tiziano 18

10126, Torino

Cell:348 6956050

L'Omotossicologia

Alcuni hanno definito l’Omotossicologia ”l’omeopatia del 2000”.

In sintesi l’Omotossicologia rappresenta il perfetto punto d’incontro tra la medicina tradizionale e l'Omeopatia.

La ricerca Omotossicologica è letteralmente la ricerca dei fattori tossici per l’uomo (omotossine). Tutti quei processi, quadri clinici e manifestazioni che noi chiamiamo "malattie" sono espressione della lotta dell’organismo contro le tossine per renderle innocue ed espellerle.

H.H.Reckeweg padre dell’Omotossicologia negli anni ’30 si avvalse della più moderna fisiopatologia in sede di diagnosi (anamnesi, E.O., interpretazione degli esami di laboratorio, valutazione degli esami strumentali) servendosi eventualmente di integrazioni con criteri diagnostici tipicamente omeopatici ed in sede di terapia di rimedi preparati secondo i principi della farmacopea omeopatica.

Ma nel concetto di “reattività” sta la chiave del processo che condurrà alla corretta valutazione diagnostica, cioè interpretare la patologia come espressione delle peculiari modalità e capacità reattive del paziente; è proprio questo lo sforzo supplementare che è richiesto al medico da parte dell’Omotossicologia, inquadrare lo stadio di reattività: sei fasi secondo l’omotossicologia , due umorali cioè di iperreattività, due cosidette della matrice cioè di disreattività  e due cellulari cioè di iporeattività, vere e proprie patologie d’organo.

Il medico sceglierà quali farmaci omotossicologici specifici adoperare a seconda della fase in cui ci troviamo